Chi siamo

Gualdana dell'Orso

La Gualdana dell'Orso è un gruppo di rievocazione storica del XIII secolo.
Il nostro obiettivo è la ricostruzione di usi e costumi del periodo, con particolare riferimento alla realtà abruzzese.

Le attività proposte sono rivolte sia ai visitatori, che potranno incontrarci all'interno degli eventi di rievocazione storica a cui partecipiamo in tutta Italia, sia ai nostri soci: i nostri corredi e le varie ricostruzioni non sono finalizzate a far bella mostra di sé all'interno di esposizioni statiche, i gualdanatores vogliono sperimentare e rivivere in prima persona gli aspetti che potevano caratterizzare la vita quotidiana del XIII secolo.

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Cos'è la gualdana?

In età comunale la guerra veniva più spesso portata con piccole incursioni verso i nemici ed operazioni di razzia, piuttosto che in scontri aperti o battaglie campali.

Queste attività di razzia finalizzate al guasto del paese nemico ed alla cattura di prigionieri viene definita “gualdana”. A queste azioni potevano partecipare militari di ogni tipo, dal cavaliere all’ultimo all’ultimo dei fanti, e si caratterizzano per incursioni spesso rapide in cui la velocità e la leggerezza degli equipaggiamenti diventavano una componente fondamentale.

Per questo motivo i berrovieri erano tra le figure più idonee per questo tipo di attività bellica: cavalieri montati, muniti di un equipaggiamento relativamente leggero, in grado di attaccare lancia in resta come un miles pesante, ma con un equipaggiamento difensivo ed una cavalcatura (per i berrovieri si tratta sempre di una cavalla), di qualità inferiori.

Ma, come detto prima, non solo i berrovieri potevano essere coinvolti nella gualdana. I fanti armanti e ben equipaggiati rappresentavano un componente “d’élite”, spesso infatti gli uomini, tenuti a prestare il proprio servizio militare, erano sprovvisti di reddito e pertanto privi di alcuna arma ma equipaggiati, alla meglio, con attrezzi da lavoro con i quali era possibile effettuare le azioni di guasto facendo, ad esempio, terra bruciata attorno le località fortificate nemiche, privandole delle risorse ed inducendo l’avversario ad uscire allo scoperto.

Non sappiamo con precisione quanti uomini potessero essere impegnati in questa attività: i guastatori padovani seguirono nel 1239 Federico II nella spedizione contro Castelfranco Veneto. Nel 1256 “tutti i guastatori” a disposizione di Ezzelino, erano impegnati fuori dalle mura di Padova a “tagliare alberi e cespugli, vigne e ogni pianta, spianare le strade e ostruire tutti i fossati.

Il nostro progetto ricostruttivo vuole quindi concentrarsi su questa realtà, focalizzando l’attenzione non più sui nobili e le figure più note del XIII secolo, ma piuttosto sull’uomo comune, approfondendo sia gli aspetti più prettamente militari che quelli invece ascrivibili alla vita quotidiana.

Esperienze di questo tipo sono realizzate organizzando ad esempio trekking in abiti storici, marce di soldati in armi, accampamenti interni.

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