πΌ ππππππ πβπ πππ π‘ππππ’ππππ ππ πππ£πππ ππ π‘πππ£πππππ ππ ππ ππ’ πππππ π‘ππππ π ππ ππππππβππππππ πππ π‘π’π‘π‘π π π πππππ ππ‘ππππ.
Nella seconda metΓ del XII secolo Cremona come tutte le cittΓ dβItalia, era un alveare di fervida attivitΓ . Per le vie medievali, accanto ai palazzi della vecchia nobiltΓ , ogni porta che non fosse una bottega artigiana era il fondaco di un mercante o il banco di un banchiere.
Uno di questi fondaci apparteneva a un mercante di nome ππ’π€ππ€π£π€. Un piccolo commerciante, ma scrupolosissimo e onesto. Egli rispettava gli statuti delle Corporazioni cittadine, osservava le leggi civili e quelle della coscienza.
I proventi dei suoi commerci non servivano soltanto ad aumentarne la ricchezza, ma a soddisfare la caritΓ , lβassistenza ai poveri e ai bisognosi, gli afflitti e i tribolati.
Il 13 Novembre 1197, mentre era alla messa, in ginocchio davanti allβaltare, giunto al πΊπππππ ππ πΈπ₯ππππ ππ , allargΓ² le braccia e le richiuse come in un abbraccio. Se ne era andato cosΓ¬, in pace e in silenzio, come aveva vissuto.
Oltre a essere patrono di Cremona, ππ’π€ππ€π£π€ ππͺπππ£πππ Γ¨ protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti.
Omobono Γ¨ stato un uomo che, senza privilegi di nascita o prestigio di funzioni, ha saputo diventare nella sua cittΓ una forza solo per le doti personali e lβesempio della sua vita.
In tempi di rissa continua nelle cittΓ e fra le cittΓ (Cremona, nel conflitto tra Comuni e Impero, Γ¨ schierata dalla parte imperiale) nel Medioevo si ricorre alla sua autoritΓ per arginare la violenza: con la parola contribuisce a rendere piΓΉ vivibile la cittΓ , con la parola inerme ma autorevole, perchΓ© Γ¨ lo specchio di una vita grande. Dopo la sua morte cominciano i pellegrinaggi alla sua tomba, il vescovo πππππ§ππ€ e una rappresentanza cittadina si rivolgono a π₯ππ₯π ππ£π£π€πππ£π―π€ πππ, che lo canonizza il 13 Gennaio 1199 con la bolla ππ’ππ ππππ‘ππ , nella quale lo definΓ¬ ππππππππ’π π£ππ, a meno di due anni dalla morte.
La tradizione gli attribuisce una moglie, di identitΓ ignota e che spesso Γ¨ presentata come antagonista del santo nei suoi slanci caritativi, e alcuni figli fra cui uno di nome ππ€π£ππππͺπ¨. Tuttavia nΓ© il suo essere padre di famiglia nΓ© la sua identitΓ di laico lavoratore sono trattati dagli scritti agiografici come valori fondanti la santitΓ di Omobono.
Attivo nel mondo, ma fedele alla chiamata del Regno di Dio, non rinunciΓ² allβimpiego del denaro che, anzi, gli permise di incarnare lβideale concezione della ricchezza π πππ£πππ πππ πππ£πππ, anticipando la forza che il tema della caritΓ effuse dal Duecento in avanti.
Del corpus agiografico omoboniano sono note cinque πππ‘ππ medievali anonime (quattro in latino e una in volgare italiano), oltre ad alcuni frammenti e altre biografie di etΓ moderna, la prima delle quali, fondamentale per le memorie successive, Γ¨ la πππ‘π ππ’π‘βπππ‘πππ del capitolo della Cattedrale, edita a Cremona nel 1570.
Nella figura un dipinto di π¨ππ£π©’ππ’π€ππ€π£π€ raffigurato con la borsa dell’elemosina.