Nel 1250, nel corso della lotta contro il papa e i comuni settentrionali, gli eserciti dell’imperatore cominciarono a prevalere. πππππ§πππ€ ππ restΓ² in Basilicata (luogo di residenza estiva) fino a ottobre. All’inizio di dicembre, mentre era nella sua ππππ’π πππ£ππππππ di Foggia, decise di andare a caccia, ma fu colpito dalla febbre e dovette fermarsi a πΎππ¨π©ππ‘ πππ€π§ππ£π©ππ£π€, nella domus che avrebbe dunque visitato per la prima volta. La πππ¨π¨ππ£π©ππ§ππ della quale soffriva si aggravΓ² e degenerΓ² in ππ£π©ππ§ππ©π ππ£πππ©π©ππ«π. L’imperatore morΓ¬ a Castelfiorentino il giorno della festa di Santa Lucia, 13 dicembre 1250, alla presenza dell’arcivescovo di Palermo π½ππ§ππ§ππ€, del gran giustiziere della Magna Curia ππππππ§ππ€ ππ ππ€π£π©ππ£ππ§π€, del figlio πππ£ππ§πππ, allora diciottenne, di ππππ©π§π€ ππͺπππ€, che dirigeva le scuderie imperiali, di ππππππ§ππ€, conte di Caserta e genero dell’imperatore, e del medico πππ€π«ππ£π£π ππ ππ§π€ππππ (colui che secondo la leggenda raccolse il guanto che πΎπ€π§π§ππππ£π€ lanciΓ² dal patibolo).
Come ogni rampollo di famiglia imperiale, Federico II nacque accompagnato da oracoli dβogni genere.
Alcuni indovini si limitarono a generiche frasi bene o male auguranti a seconda delle esigenze che intendevano soddisfare; altri si spinsero a formulare previsioni piΓΉ precise, rischiando di dover subire clamorose smentite dalla realtΓ .
Lβoracolo forse piΓΉ noto, che piΓΉ dβaltri ha impressionato i contemporanei e fatto dibattere gli storici qualificati Γ¨ indubbiamente quello secondo cui egli sarebbe morto ππͺπ ππ‘π€π§π.
Ne parlΓ² per la prima volta, sembra, lo storico ππππ πππ‘ππ¨π₯ππ£π, che scrisse il suo racconto alla fine del XIII secolo (morΓ¬ nel 1297 o nel 1298). Secondo questa storia, gli astrologi annunciarono all’imperatore che egli sarebbe dovuto “appassire”‘ π π’π πππππ; Federico, desiderando nientemeno che l’immortalitΓ , avrebbe allora sistematicamente evitato ππ‘π€π§ππ£π©ππ (πππ§ππ£π―π) e ππ‘π€π§ππ£π©ππ£πͺπ’ (πππ§ππ£π©ππ£π€). Ma cadde in una trappola imprevista e cosΓ¬ morΓ¬ realmente π π’π πππππ, a πΎππ¨π©ππ‘ πππ€π§ππ£π©ππ£π€ appunto.
Un poco piΓΉ complesso Γ¨ il racconto della Cronaca di ππ§π ππ§ππ£πππ¨ππ€ πππ₯ππ£π€, della prima metΓ del Trecento. In questo caso l’imperatore avrebbe saputo dagli astrologi che sarebbe dovuto morire πΌπ ππ€π§π©ππ¨ πππ§π§πππ¨, in una cittΓ il cui nome derivava da ππππ . Ammalatosi, fu portato infatti a Castel Fiorentino e posto su un letto che confinava con la parete di una torre, nella quale era nascosta una porta con elementi di ferro.
Altro racconto, ancora diverso: secondo l’π»ππ π‘ππππ ππππ’ππ dell’ πΌπ£π€π£ππ’π€ πππ©ππππ£π€ (che si chiude nell’anno 1282), l’Imperatore, andato a caccia con il falcone, stuprΓ² una donna in una chiesa, sotto l’immagine della Vergine; fu per questo punito con la dissenteria. Portato a Castel Fiorentino, πππ£ππ§πππ lo soffocΓ² con un cuscino.
Esiste, infine, la versione di πππ€π«ππ£π£π πππ‘π‘ππ£π, della prima metΓ del Trecento, che combina le due leggende: Federico, che evitava sia Firenze che Faenza, perchΓ© il demonio gli aveva predetto che vi sarebbe morto, non potΓ© perΓ² evitare Florentinum; lΓ¬ fu soffocato da Manfredi, che voleva impadronirsi dei suoi tesori e del governo del Regno.
Γ probabile che la fama circoscritta della cittadina dove morΓ¬, nonchΓ© il suo nome, abbiano favorito le leggende sorte intorno alla morte improvvisa dell’imperatore. Il suo corpo fu trasportato nella cattedrale di πππ‘ππ§π’π€, le sue viscere a ππ€ππππ.
ππ€π£π©π π π½πππ‘ππ€ππ§ππππ:
πΌπ£π€π£ππ’π€ πππ©ππππ£π€, Historia Sicula [β¦], in R.I.S., VIII, 1726, coll. 745-780;
ππππ πππ‘ππ¨π₯ππ£π, Rerum Sicularum libri VI, ibid., coll. 785-874, in partic. coll. 788-789;
ππ§ππ£πππ¨ππ€ πππ₯ππ£π€, Chronicon, ibid., IX, 1726, coll. 583-752, in partic. coll. 660-661;
πππ€π«ππ£π£π πππ‘π‘ππ£π, Nuova Cronica, a cura di G. Porta, I-III, Parma 1990-1991: I, pp. 331-332 (VII, 41).