Il processo per combattimento deriva dallβordalia di origine germanica ed Γ¨ basato sullβinscindibilitΓ del diritto dalla religione: vincere un duello significava godere del favore delle divinitΓ e di conseguenza comportava un proscioglimento da ogni accusa.
Il processo per combattimento si distingue dalla faida, poichΓ© questa era una mera forma di regolamentazione dei conflitti privati tra due individui o due gruppi, senza implicazioni nΓ© sovrannaturali nΓ© di validitΓ giuridica.
La prima testimonianza di un duello giudiziario in Italia Γ¨ quella riportata dallo storico franco ππ§ππππππ§ππ€: nel 624 πππ©π©π€π£π, campione della regina Gundeperga, uccise πΌπππ‘πͺπ‘ππ€, che aveva accusato la sovrana di adulterio e di aver ordito una congiura insieme al duca Tasone, in un duello di Dio voluto dai legati franchi intervenuti a favore di Gundeperga che a causa dell’accusa era stata rinchiusa nel castello di Lomello dal marito Arioaldo. L’esito del duello comportΓ² la completa riabilitazione della regina che potΓ© tornare a fianco del re.
Lβππππ©π©π€ ππ ππ€π©ππ§π, la prima raccolta di leggi longobarde redatta nel 643, regolamentava il ππͺππ‘π‘π€ ππ πΏππ€, in prima persona o attraverso un campione, motivando la posizione del vincitore come βgiusto agli occhi di Dioβ e proibendo categoricamente ai duellanti di portare su di sΓ© erbe malefiche utili a vincere lo scontro con lβinganno.
Il πππ πΌπ‘ππ’ππ£π£π€π§πͺπ’ (712-730 d.C.), la raccolta di leggi e procedure giuridiche degli Alemanni, prescriveva il processo per combattimento nel caso di disputa sulla proprietΓ di un appezzamento di terra, situazione comune tra famiglie confinanti: un pugno di terra prelevato dal terreno della discordia veniva posizionato tra i campioni che rappresentavano le parti in contesa; dopo il giuramento solenne di rispettare lβesito dello scontro, il combattimento aveva inizio. La parte sconfitta, oltre a dover abbandonare ogni rivendicazione sul terreno conteso, era costretta a pagare una multa.
Lβππ€π‘π’πππ£π π£π€π§π§ππ£π€ era una pratica non solo legata al delitto dβonore, ma anche alla risoluzione di dispute giudiziarie. Ogni persona che si fosse ritenuta offesa per qualunque ragione (contese di terreni, di bottini di guerra o semplicemente onore ferito) poteva invocare il diritto a sfidare a duello lβaccusato entro 3-7 giorni dalla offesa. La mancata presenza al duello di una delle parti o il rifiuto ad accettare lβesito del combattimento poteva sfociare nel bando dalla comunitΓ come fuorilegge, probabilmente la pena piΓΉ severa tra quelle previste dalla legge norrena.
I Carolingi prima (VIII-IX secolo) e gli Ottoni poi (in particolare Ottone I, X secolo) sostennero apertamente il combattimento giudiziario, cui si fece ampiamente ricorso fino alla crisi definitiva dell’istituto dell’π€π§πππ‘ππ, nel XIII secolo.
Il πππππ§ πΌπͺππͺπ¨π©ππ‘ππ¨ di Federico II circoscrisse drasticamente l’applicazione del ππͺππ‘π‘π€ ππ πΏππ€, limitandolo ai casi in cui si dibattesse, in assenza di altre prove, di omicidi commessi con veleno o tradimento e di lesΓ maestΓ .
La progressiva affermazione dei poteri statuali e la crescente opposizione della Chiesa portarono al declino del ππͺππ‘π‘π€ ππ πΏππ€ che scomparve definitivamente nel corso del XVI secolo.
Un esempio di Holmgang lo si puΓ² vedere nel film ππ ππππΏππΎπππππ πππππππππ [https://www.youtube.com/watch?v=WIo5WaQltFY]
Nell’immagine una scena tratta dalla pellicola cinematografica πππ ππΌππ πΏπππ di Ridley Scott; tratto da una storia vera, Γ¨ ambientato in Francia sul finire della Guerra dei Cent’anni: il cavaliere Jean de Carrouges sfida lo scudiero Jacques Le Gris, reo di aver violentato Marguerite de Thibouville, moglie di Jean. Questo sarΓ l’ultimo duello di Dio legittimato dalla legge francese.