A πΎππ¨π©ππ‘πππ€π§ππ£π©ππ£π€, nelle campagne della Capitanata, nel giorno dellβanno con meno luce, il 13 dicembre del 1250, festa di Santa Lucia, a soli 56 anni, moriva l’imperatore πππππ§πππ€ ππ ππ ππ€πππ£π¨π©ππͺπππ£.
Lβimperatore si era sentito male qualche giorno prima, durante una battuta di caccia. Lo aveva colpito una infiammazione intestinale a cui presto seguΓ¬ una serie violenta di attacchi di dissenteria, lo stesso atroce male, che nel 1197 aveva stroncato in giovane etΓ la vita di suo padre, ππ£π§πππ€ ππ ππ ππ€πππ£π¨π©ππͺπππ£.
Lβanno precedente, nel 1249, piΓΉ di una sventura aveva messo a dura prova lβeccezionale tempra del sovrano.
Nel mese di febbraio, a πΎπ§ππ’π€π£π, era scampato alla morte per avvelenamento.
Nello stesso mese ππππ§ πππ‘π‘π ππππ£π, per molti anni consigliere, amico e πππππππ πππ π‘ππ di Federico, fu arrestato dalle truppe imperiali: accusato di πππ‘π π‘ππππππππ‘π, il notabile preferΓ¬ la morte alla tortura e allβignominia. Il delitto di cui fu protagonista rimane, ancora oggi, misterioso: forse si macchiΓ² del reato di corruzione. Federico una volta disse che βππ£ππ£π π‘πππ ππππππ‘π ππ π πππ‘π‘ππ πππππ πππ’π π‘ππ§ππ ππ π ππππππ‘πβ, ma poi non parlΓ² piΓΉ di lui e del dolore di un’amicizia tradita.
Appena tre mesi dopo, il 26 maggio del 1249, lβamatissimo figlio ππ£π―π€ cadde prigioniero dei Bolognesi. Inutilmente lβimperatore chiese la sua liberazione; da Bologna risposero con il crudo realismo della politica: βπ πππ π π ππππππ πβπ π’π πππππππ ππππ πππ‘π‘π’ππ π’π ππππβππππβ. Il povero ππ£π―π€, che, come ricordava ππ§π πππ‘ππ’πππ£π era βπ‘ππ π‘π’π‘π‘π π πππππ ππ’ππππ πβπ πππ’’ π£ππππ£πβ, non riabbracciΓ² piΓΉ suo padre: morΓ¬ a Bologna dopo 23 anni di una dorata, ma implacabile prigionia.
In quellβorribile 1249 si spense a soli 24 anni anche ππππππ§ππ€ ππ ππππ©π, un altro figlio naturale al quale Federico aveva affidato il comando della Romagna, della Marca di Ancona e di Spoleto. ππππππ§ππ€ perse la vita nella π½ππ©π©πππ‘ππ ππ ππ€π¨π¨ππ‘π©π, durante la quale fu fatto prigioniero dai Bolognesi anche ππ£π―π€.
Nei suoi ultimi giorni di agonia, steso su un letto nella rocca di πΎππ¨π©ππ‘πππ€π§ππ£π©ππ£π€, allβimperatore tornΓ² in mente una profezia attribuita a ππππππ‘π πππ€π©π€, lβastrologo di corte: βπππππππ‘π π£πππππ ππ ππππ‘π ππ πππππ, ππ π’π ππ’πππ ππ ππ’π ππππ π πππ’ ππππππ‘π πππππ ππππππ πππππβ.
Per questo motivo, in tutti i tumultuosi anni del suo regno, Federico aveva sempre evitato ππ‘π€π§ππ£π©ππ (πππ§ππ£π―π). E non era nemmeno piΓΉ tornato a ππ‘π€π§ππ£π©ππ£πͺπ’ (πππ§ππ£π©ππ£π€) la cittΓ ciociara che aveva frequentato nel lontano 1223, quando con π₯ππ₯π ππ£π€π§ππ€ πππ progettava una Crociata e dove fu deciso il suo matrimonio con π π€π‘ππ£ππ, una delle sue quattro mogli, figlia del re di Gerusalemme.
Il vaticino si avverava: Federico stava morendo…
…π π’π πππππ πππ’π ππππ‘ππ πππππππ…
Dal suo letto a πΎππ¨π©ππ‘πππ€π§ππ£π©ππ£π€, agonizzante, il sovrano guardava una porta di ferro che confinava con la parete di una torre.
Sgomenti, lo vegliavano il figlio diciottenne πππ£ππ§πππ, lβarcivescovo di Palermo π½ππ§ππ§ππ€ ππ πΎππ¨π©πππ£π, il gran giustiziere della Magna Curia ππππππ§ππ€ ππ ππ€π£π©ππ£ππ§π€, ππππ©π§π€ ππͺπππ€ responsabile delle scuderie imperiali, ππππππ§ππ€, conte di Caserta e genero dellβimperatore e il medico πππ€π«ππ£π£π ππ ππ§π€ππππ.
La mattina del 13 dicembre, secondo una cronaca agiografica, lβimperatore volle indossare lβumile tonaca grigia dei cistercensi del terzo ordine di cui faceva parte. Chiese di essere sepolto nella πΎππ©π©πππ§ππ‘π ππ πππ‘ππ§π’π€, accanto al padre ed alla madre. Il suo vecchio amico Berardo gli somministrΓ² lβestrema unzione.
Alla notizia del decesso, π₯ππ₯π ππ£π£π€πππ£π―π€ ππ non riuscΓ¬ a trattenere la propria gioia per la fine del ππππππ πππ’πππ‘π πππππ πΆβπππ π ππππ π‘ππππ. Le prime parole della missiva che il pontefice inviΓ² al popolo di Sicilia spiegano il suo stato dβanimo: βπΈπ π’ππ‘πππ π πππππ, ππ π‘ππππ π π ππππππ‘π ππππβπ’ ππ ππππ πβπ π§ππππππ π ππ’πππππ ππππππππ‘ππππ π π π πππ π πππππ‘π ππ ππ’πππππ π ππ ππππππππ πβπ π·ππ ππ π‘ππππ£π π ππππ ππ ππππβ.
Il fascino dellβimperatore svevo ha attraversato i secoli e vive ancora ai giorni nostri. La sua fine per centinaia di anni fu accompagnata da miti e leggende. Del resto, giΓ prima della sua morte, la sua figura era stata mitizzata dai contemporanei. Un πΌπ£π©πππ§ππ¨π©π€ oppure un novello πππ¨π¨ππ, capace di riformare dal profondo la Chiesa. GiΓ dopo la seconda scomunica, nel giugno del 1239, in una sua enciclica π₯ππ₯π ππ§πππ€π§ππ€ ππ aveva paragonato Federico al mostro dellβπΌπ₯π€πππ‘ππ¨π¨π ππ πππ€π«ππ£π£π: βππ πππ£π πππ ππππ ππ πππ π‘ππ πππππππ ππ ππππ ππππ ππππ ππ ππ’πππ, ππππππππππ πππ π§ππππ πβπππ π π πππ πππ’ππ ππ πππππ, π πππππ πππ‘ππ ππππππ πππ πππππ ππ ππππππππ, ππππ ππ πππππ πππ πππ π‘πππππππ ππππ‘ππ ππ ππππ ππ π·ππβ.
Un anno dopo (1240) il papa riprendeva la diceria propagata tra i seguaci dellβabate e teologo πππ€ππππππ£π€ ππ πππ€π§π che voleva Federico figlio di un diavolo piuttosto che di Enrico VI: βπππππππ‘π π£ππππππ π ππππππππ‘π ππ πππ‘ππππ πππππππππβ.
Il 13 dicembre 1250 moriva un personaggio portentoso e terribile, ma allo stesso tempo fenomenale e contraddittorio. O almeno raccontato come tale.
Su πππππ§πππ€ ππ ππ ππ€πππ£π¨π©ππͺπππ£ il giudizio della storiografia contemporanea fu contraddittorio mescolando ammirazione e critica. Di certo ogni opinione fu condizionata dallβinflusso della propaganda papale.
Nel πππππ§πππ€ ππ, ππ’π₯ππ§ππ©π€π§π, la monumentale biografia che ππ§π£π¨π© πππ£π©π€π§π€π¬πππ― (1895-1963), storico tedesco di origini ebraiche, dedicΓ² allβimperatore svevo, lo ππ‘π’πππ ππ’πππ Γ¨ rappresentato come un titano, un supremo tutore della giustizia, capace di saldare nella sua opera di governo lβereditΓ dellβantica Roma e la dottrina della Chiesa. Lβimperatore svevo, ππ πππππ πππππ πππππ ππππππ‘πππ, Γ¨ visto come una figura messianica, un πππ ππππππ‘πππ che domina il suo tempo seduto sul globo del mondo che gli fa da trono.
Nell’immagine il ritratto di Federico II con il falco dal suo trattato De arte venandi cum avibus; il manoscritto Γ¨ conservato nella Biblioteca Vaticana (codice Pal. lat. 1071).
Per chi volesse innamorarsi della figura di πππππ§πππ€ ππ ππ ππ€πππ£π¨π©ππͺπππ£ consigliamo di vedere l’intervento del π₯π§π€π. πΌπ‘ππ¨π¨ππ£ππ§π€ π½ππ§πππ§π€ durante la manifestazione πππ¨π©π€ππ – πΏπππ‘π€πππ π¨πͺπ‘π‘’ππ€π’π€.